mercoledì 15 giugno 2011

LETTERA APERTA ALL'ASS CICCONE A PROPOSITO DELL'INCIDENTE MORTALE A SAN SISTO DEL RAGAZZO 18 ENNE (M Mancinelli resp FLG- SENTINELLE)

Egregio Ass. Ciccone,come già sinteticamente illustratole durante il nostro seminario/convegno tenutosi in Regione cui Lei gentilmente partecipò introducendoci quello che in sostanza và in più sedi divulgando (ANCI) quale grandioso progetto tecnologico, promuovendolo come soluzione miracolosa all'insicurezza stradale  della ns città e addirittura progetto sperimentale a livello nazionale (a ns.avviso dispendioso, tardivo nei riscontri e pertanto non rientrante nei parametri di scelta progetti del PNSS costi/benefici). Colgo l'occasione per ricordarLe quel che fù già detto al convegno stesso fra cui alcune nozioni di principio e modalità attuativa della sicurezza stradale e doveri degli enti e amministratori pubblici sinteticamente illustrate dal capo Tecnico della Consulta Nazionale sulla Sicurezza Stradale dr.Coppo: ricordando lo stesso che esiste un principio (di Legge) per la sicurezza stradale, che vale in modo particolare nell’ambito urbano che recita: "Metti in sicurezza lo spazio stradale per l’utente più vulnerabile: pedoni e due ruote e tutti gli altri viaggeranno più sicuri". Ora se pur concordando della realtà che ci pone di fronte ad una manovra finanziaria che penalizza fortemente gli enti locali, l’Amministrazione comunale è tenuta compatibilmente con le risorse di bilancio, a lavorare su una scala di priorità programmatiche, ormai imprescindibile proprio per la riduzione delle risorse, ma le scelte di spesa per quanto concerne gli interventi sulla messa in sicurezza sono già normate da modalità d'intervento conformi a quanto previsto per la messa in sicurezza delle strade urbane e periurbane quali: il realizzare marciapiedi e piste ciclabili, rafforzare gli attraversamenti pedonali e ciclabili, mettere in sicurezza le intersezioni con rotatorie e minirotatorie, migliorare l’illuminazione stradale, rafforzare la segnaletica stradale e tecnologie a supporto quali possano essere gli speed check, o semaforo attivo compreso,(ove già esistente), ma in sostanza se l'intervento è limitato ad uno solo di essi e peggio a quest'ultimi (speed check) ove mancano requisiti di base della sicurezza stradale ed in pratica insufficienti e nel caso di San Sisto un aggravio di spesa inutile visto il semaforo già preesistente. L'alternativa doverosa a questi quale la poposta dal comitato di quartiere (tenere in funzione il semaforo fino tarda notte) si rivela quindi non solo intelligente deduzione, ma giusta, in alternativa restava eseguire (da tempo) la minirotatoria.

Evidenziando che molti dei requisiti/interventi sopra citati sono in sostanza ignorati quali "modalità" nella messa in sicurezza e prevenzione incidentalità nelle nostre strade, raccomandate e prioritarie invece proprio nelle zone urbane e periurbane in cui l'incidentalità e il disagio pedonale è più elevato come più volte da noi denunciato anche all'assessore Liberati (un es per tutti via S Girolamo), auspichiamo che preso atto della grave situazione e inspiegabili ritardi, gli interventi che verrano adottati nella città e zone limitrofe siano eseguiti tempestivamente ed efficacemente come le norme comandano, senza abusare dei spesso "inutili" o almeno insufficienti all'attuazione delle norme e alla vivibilità urbana (soprattutto dei pedoni ma non solo) quali gli "speed checK".

Per quanto concerne le "ZONE30" anche questa da Lei prospettata come soluzione alla messa in sicurezza (progetto tra l'altro da noi divulgato e richesto 4 anni fà) ricordiamo che il
criterio della sicurezza nelle "ZONE 30"può essere sinteticamente espresso nei seguenti termini: disegnare la strada in modo che il conducente di un veicolo motorizzato sia indotto a mantenere costantemente la velocità di sicurezza. Questo criterio si basa sulla constatazione che il comportamento di guida è fortemente condizionato dal disegno della strada1, per cui la progettazione della "zona 30" fa leva sul disegno stradale, tramite opportune misure di moderazione del traffico, per indurre il conducente a mantenere costantemente la velocità di sicurezza, la quale è variabile da luogo a luogo. Le misure di moderazione vengono dunque adottate solo là dove si valuti che la velocità di percorrenza supera quella di sicurezza.
Il progettista della "zona 30" deve essere un attento osservatore del comportamento di guida e come questo sia influenzato dal modo in cui la strada è disegnata
In proposito vi sono alcune correlazioni importanti che il progettista deve tenere sempre presenti:
longitudinalità della strada/velocità. La longitudinalità accentua il carattere di canale di traffico della strada ed invoglia alla velocità; pertanto bisogna interrompere le lunghe linee di convergenza orizzontale (quali i fili dei marciapiedi), riducendo la longitudinalità in modo tanto più accentuato quanto più si vuole ridurre la velocità: la moderazione del traffico predilige l’andamento sinuoso evitando il lungo rettifilo;

• ampiezza della sezione stradale/velocità. Le corsie veicolari ampie favoriscono la velocità; pertanto bisogna ridurre la larghezza della corsia al minimo strettamente necessario, tenendo conto dell’ingombro dinamico dei veicoli;

• orizzontalità del piano stradale/velocità. L’orizzontalità del piano stradale e l’assenza di ogni elemento che, emergendo in verticale, possa apparire come un potenziale ostacolo, favoriscono la velocità; pertanto, l’adozione di misure verticali contribuisce a moderare la velocità;
tipo di paesaggio stradale/velocità. Il paesaggio tipico della strada come canale di traffico induce alla velocità; un paesaggio dove prevalga l’aspetto del cortile-giardino per il gioco dei bambini o per la sosta e l’incontro delle persone induce ad adottare un regime di guida prudente; pertanto occorre, tutto dove ciò è possibile, trasformare il paesaggio stradale in modo da fargli assumere l’aspetto di un luogo poco adatto alla circolazione veicolare;
visibilità/velocità. La buona visibilità di pedoni e ciclisti nei punti di potenziale impatto, come sono le intersezioni, consente ai conducenti di regolare tempestivamente la velocità riportandola nei margini di sicurezza; pertanto occorre che i punti di potenziale impatto con gli utenti deboli siano dotati di alta visibilità.

Le migliori pratiche di disegno sono quelle che esercitano il giusto effetto di moderazione della velocità, senza rendere troppo disagevole la guida del veicolo: una buona progettazione induce a moderazione il traffico motorizzato, senza provocare disagi al percorso dei mezzi di emergenza, quali l’ambulanza o i vigili del fuoco. Nella progettazione delle misure di moderazione bisogna tener sempre presente il vincolo di non rendere disagevole il transito dei mezzi che svolgono servizi pubblici. (vedi dossi ).

A fronte di ciò appare ovvio anche ad un non esperto che non è certo "lo stradone" di San Sisto idoneo a divenire "ZONA30" e gradiremmo incontrare i tecnici che suggeriscono tali interventi per conoscere quali zone prevedono destinarli offrendo loro consulenza gratuita.!


Ricordando che in caso di infortunio stradale (alla pari degli incidenti sul lavoro) l’Ente è riconosciuto per legge come soggetto corresponsabile dell' incidente stradale con sentenza di Cassazione
14 marzo 2006, n. 5445. Cause in atto localmente stanno perseguendo la stessa linea poichè sussiste motivazione ingiustificata ma costituisce aggravante qualora venga richiesta dall'Ente per ricorso, qualsivoglia motivo alla mancanta manutenzione (e messa in sicurezza) stradale.
Pertanto è di fatto in obbligo l’attuazione delle stesse norme di messa in sicurezza stradale non solo come atto di buon governo nell’interesse generale della città e dagli indici dell’elevato numero di incidentalità (parametro determinante programmazione del Pnss) -per tanto gli enunciati provvedimenti sono a ns avviso inadeguati. Una vita è un costo sociale ed economico elevato, quindi di dovoresa attenzione da parte degli amministratori, ma auspichiamo in seno ad una nuova visione politica anche e soprattutto in coscienza.

Mary Mancinelli
resp FLG- Sentinelle Umbria
 

in calce  Art. da "Il Giornale dell'Umbria" del 8 giugno 2011 pag 8:
"Incidente a San Sisto, Ciccone: soluzioni in arrivo per tutte le criticità"
:...a San Sisto è ancora polemica sulla sicurezza di quell’incrocio (con semafori lampeggianti dalle 23) e degli altri per la cui sistemazione si sta battendo un comitato di cittadini. Roberto Ciccone, assessore alla mobilità del Comune di Perugia, ha voluto esprimere il suo "più sincero cordoglio alla famiglia della vittima. I fatti e le responsabilità verranno accertati dagli organi di polizia, ma sarà mia premura verificare la messa in sicurezza dell’incrocio in viale San Sisto e di altre strade che giornalmente ci vengono segnalate dai cittadini come pericolose"."Erano già stati fatti dei sopralluoghi da parte dell’ufficio segnaletica subito dopo la notifica della lettera firmata dal Coordinamento di San Sisto – prosegue Ciccone facendo riferimento alla richiesta consegnatagli lo scorso 3 marzo – ma non possiamo lasciare il semaforo acceso per tutta la notte. Si può fare solo In casi di incroci particolarmente brutti, con visualità ridotta, o molto transitati, in città grandi come Roma o Milano. Quello di San Sisto non rientra in queste casistiche e quindi dobbiamo trovare i giusti mezzi tecnici per cercare di metterlo in sicurezza. Probabilmente saranno installati dei speed check. Contiamo di effettuare a breve un sopralluogo finale per decidere come metterli". "Questo tipo di lavoro – con clude Ciccone – lo stiamo facendo anche in altre zone della città, non solo su quelle che ci sono state segnalate come pericolose. Stiamo predisponendo un piano per ridurre la velocità anche a 30 km orari, soprattutto per il centro, per migliorare la sicurezza delle strade".

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