venerdì 26 agosto 2011

LA CASSAZIONE CONDANNA IL RESPONSABILE COMUNALE MANUTENZIONI

COL NOSTRO IMPEGNO CAMBIA LA CULTURA SULLA SICUREZZA STRADALE CAMBIA LA PERCEZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA E ANCHE QUELLA DELLA GIUSTIZIA ORA TOCCA ALLE AMMINISTRAZIONI

la Sicurezza Stradale passa attraverso la Responsabilizzazione del cittadino dei responsabili di enti amministrazioni e pubblici servizi a salvaguardia della vita  per una comunità migliore.

PRESUPPOSTO CHE: con l'Art. 28.(Costituzione) I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti. In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.

Ciò determinato temo che la lista dei responsabili attribuibili a insolvenza in esercizio di funzioni pubbliche debba almeno includere tutti i soggeti preposti a controlli, segnalazione di rischio, prevenzione e valutazione costi/benefici degli investimenti e programmazione dei Comuni  delle Province e della Regione parametrata (come previsto da norme) all'incidentalità e vittime della strada, nonchè ai risultati raggiunti.. Tuttavia col nostro impegno "scomodo",  ma non accomodante e senza sconti a nessuno, rileviamo l'incalzare di un cambio di cultura sulla sicurezza stradale e possiamo rilevare che anche le sentenze finalmente si avviano sulla "giusta" strada.se pur ancora piena di "ombre e buche".
Ora confidiamo in un concreto lavoro che possa esser dato da una adeguata e funzionale attività della ormai prossimo avvio della Consulta ed Osservatorio umbro, che attendiamo osservi  i principi le norme le leggi e le funzioni ad essa concernenti e per legge attribuita sia nelle modalità che nell'organizzazione nella "speranza" ed impegno non si tramuti in un ennesima "raccolta propagandistica" di facciata.
Mary Mancinelli
Fondazione FISICO
FLG-UmbriaSentinelleSicurezza Stradale


LA CASSAZIONE: L'Ente è responsabile Condanna per le buche-

Perugia- La Corte di Cassazione è tornata a pronunciarsi in materia di insidie e trabocchetti stradali, pericoli costantemente in agguato. I giudici hanno dato ragione al pedonane che ha riportato lesioni personali precipitando in un tombino scoperchiato, non delimitato o segnalato e in una strada poco illuminata. I giudici hanno confermato la pronuncia di colpevolezza a carico del responsabile dell'ufficio manutenzione di un Comune umbro, ribadendo come lo stesso "funzionario, avendo omesso di attivarsi per prevenire le situazioni di pericolo delle strade, si fosse reso colpevole del delitto di lesioni colpose in pregiudizio del pedone" . La Suprema Corte specifica "come la qualifica del responsabile dell'ufficio di manutenzione del Comune faceva si che all'imputato incombesse il dovere di intervenire per eliminare l'insidia, creatasi sulla strada, oltretutto priva di illuminazione a causa dell'assenza delle richiamate coperture. Nè il funzionario poteva pensare di eludere le responsabilità concesse con tale qualifica, adducendo di non aver avuto notizia di tale assenza; in realtà le funzioni affidategli e la posizione di garanzia che da esse per lui derivava, avrebbe dovuto indurlo, non ad attendere passivamente, la segnalazione di terzi, ma ad attivarsi in maniera autonoma per prevenire ogni possibile incidente".

Il fatto, bacchetta la Cassazione, che "il soggetto responsabile della manutenzione stradale fosse portatori di poteri, oltre che di organizzazione e di intervento anche di controllo, era idoneo a delineare un preciso profilo di colpa a carico del medesimo, poichè ne denuncia una gestione meramente passiva ed attendista dell'ufficio ricoperto un ben mirato servizio del territorio, al fine di verificare -e oltre che prevenire - eventuali situazioni di pericolo.

fonte: ilGiornaledellUmbria 22 agosto 2011