martedì 7 giugno 2011

INDIRIZZI GENERALI SICUREZZA STRADALE

Caro Direttore.
la prego giustificarmi se con il seguente articolo mi dilungherò un pò, ma ritengo doveroso meglio esplicitare la nota di ieri in risposta al comunicato stampa dell'Assesore Vinti a proposito della "covenzione" al Piano Sicurezza Nazionale e far chiarezza su alcuni elementi fondamentali riguardanti gli schemi dell'iter procedurali del Piano Nazionale Sicurezza Stradale esistente dal 99 La non conoscienza diffusa di tali norme e azioni doverose da attuare per la tutela della sicurezza, l'innalzamento della qualità di vita, l'abbattimento di costi sociali, l'ottimizzazione della spesa pubblica a salvaguardia della vita, rende strumentalizzabili le stesse soprattutto da una facile politica propagandistica e strumentale. La tematica attraversa l'intera società e pone al disopra di tutto la qualità della vita leva fondamentale e oppurtinità di revisione dei concetti e comportamenti non solo del singolo ma di tutti soggetti coinvolti ivi compresa la Politica che determinerebbe uno sviluppo sostenibile innalzando culturalmente un senso civico assai latente, il tutto purtroppo ostato da chiara inadeguatezza e inadempienze.

Gli indirizzi generali e le linee guida di attuazione del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale

Obiettivi Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale fu istituito dalla legge del 17 luglio 1999, numero 144, che ne definisce anche gli obiettivi e le caratteristiche di base. La norma recepisce una esigenza segnalata nella Prima relazione al Parlamento sullo Stato della Sicurezza Stradale del 1998, che evidenziava ",,,l'opportunità di predisporre un piano nazionale per la sicurezza stradale consistente in un sistema articolato di indirizzi, di misure per la promozione e l'incentivazione di piani e strumenti per migliorare i livelli di sicurezza da parte degli enti proprietari e gestori di reti stradali, di interventi (infrastrutturali, di prevenzione e controllo, normativi e organizzativi), di strumenti per migliorare la conoscenza dello stato della sicurezza stradale e della sua evoluzione.

Il Piano fu finalizzato a creare le condizioni per una mobilità sicura e sostenibile, riducendo il drammatico tributo di vittime imposto quotidianamente dagli incidenti stradali e gli ingenti costi sostenuti dallo Stato, dal sistema delle imprese e dalle famiglie a causa degli stessi.

L'obiettivo di riferimento recepiva le indicazioni del secondo programma per la sicurezza stradale elaborato dalla Commissione europea: riduzione del 50% del numero dei morti e feriti entro il 2010- obiettivo non solo disatteso, ma ben lontano come possiamo constare dai dati che mettono oggi l'Umbria terza regione nella classifica nazionale.

I dati nazionali di oggi non discostano molto da quelli allarmanti del 97: oltre 6.500 morti-290.000 feriti-costi sociali stimati 42.000 miliardi determinarono l'impegno alla riduzione prevista con l'applicazione dei programmi di 12.000 miliardi/anno rispetto alle condizioni attuali e di 24.000 miliardi/anno rispetto ai livelli raggiunti se perseguisse la tendenze Si ribadiva già allora che: "il conseguimento di questi obiettivi consentirebbe di recuperare il pesante ritardo che il nostro paese ha accumulato rispetto alla evoluzione media europea a causa di tale ritardo l'Italia registra ogni anno circa 2.800 vittime "in più" rispetto alla media dei paesi europei più "attenti" (civili) alle problematiche sulla sicurezza stradale.

I contenuti di tali indicazioni si basano sui risultati delle Relazioni al Parlamento. La Relazione al Parlamento sullo Stato Stradale è prevista dal Art 1 del Codice della Strada che come dallo stesso previsto viene presentata al CNEL per acquisirne il parere.Passando successivamente al Consiglio dei Ministri delegando in genere il Ministro dei Lavori Pubblici alla trasmissione in Parlamento.

Tra i caratteri peculiari dei Principi Generali e Linee Guida del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, tre assumono particolare rilievo.

• Il primo riguarda la sistematicità dell'azione di contrasto ai fattori di rischio.
• Il secondo carattere peculiare del Piano è costituito dalla forte prevalenza di strumenti attuativi basati sulla concertazione, sul partenariato e sull'incentivazione.Tali strumenti mirano a creare una rete di interventi tra loro coordinati e convergenti. La Relazione al Parlamento evidenziò la forte influenza esercitata dalle condizioni infrastrutturali, urbanistiche e ambientali sui livelli di sicurezza stradale. Si configura quindi una condizione di responsabilità diffusa che riguarda non solo i conducenti indisciplinati ma anche le Amministrazioni locali, gli Enti gestori delle strade e dei servizi di trasporto, il sistema delle imprese. Tutto ciò, recitano i Principi Generali, rende necessario costruire un Piano fortemente orientato a promuovere interventi per il miglioramento della sicurezza stradale da parte di tutti i soggetti sopra elencati.

• Il terzo Infine il piano tende a favorire lo sviluppo di una nuova cultura della sicurezza stradale sia per quanto riguarda i singoli cittadini, sia per quanto riguarda i tecnici che si occupano di reti e servizi di trasporto stradale (formazione professionale e rafforzamento delle strutture tecniche), sia per quanto riguarda i decisori.

LE LINEE DI AZIONE In relazione ai criteri sopra indicati-e ad altri che per brevità ho omesso- I Principi Generali e le Linee Guida del Piano Nazionale della Sicurezza Stradale individuarono sette linee di azione.

1. Misure di indirizzo, coordinamento e incentivazione riguardanti progetti e interventi per migliorare la sicurezza stradale da parte dei Governi Regionali delle Amministrazioni locali degli Enti gestori delle strade e dei servizi di trasporto.

2. Costruzione di una cultura della sicurezza stradale attraverso un'azione di informazione ed educazione dei cittadini e di sensibilizzazione e formazione dei tecnici e dei decisori.

3. Rafforzamento dell'azione di prevenzione, controllo e repressione,sia a livello centrale che a livello locale, prevedendo a tale fine un più stretto coordinamento tra le forze di polizia, l'evoluzione dei modelli operativi, una maggiore diffusione di nuove tecnologie.

4. Rafforzamento dell'azione sanitaria, sia per quanto riguarda la natura e la tempestività del primo e del pronto soccorso.

5. Miglioramento delle regole e dei controlli su veicoli, conducenti e servizi di trasporto sia attraverso accordi mirati a migliorare la sicurezza dei veicoli, sia attraverso il rafforzamento delle abilità di guida dei conducenti, sia attraverso un più capillare ed efficace controllo di veicoli e conducenti.

6. Miglioramento della organizzazione del traffico e della rete infrastrutture tramite predisposizione di nuovi strumenti di pianificazione del traffico, il miglioramento dei livelli di sicurezza della rete stradale, l'incentivazione di "Progetti per il miglioramento della sicurezza stradale". In questo quadro assume particolare rilievo l'azione mirata a creare condizioni di maggior equilibrio tra qualità urbana, condizioni ambientali, sicurezza dei pedoni, condizioni di vivibilità della città ed esigenze della circolazione dei veicoli.

7. Sviluppo dell'informazione agli utenti e delle campagne di sensibilizzazione.

I Principi Generali e le Linee Guida evidenziarono come per la definizione e l'attuazione del Piano Nazionale della Sicureza Stradale fosse opportuno costituire due strutture:
a) Il Comitato per la sicurezza strdale, quale sede di concertazione e coordinamento dei soggetti che contribuiscono direttamente alla definizione del Piano e alla sua attuazione (con particolare riferimento alla partecipazione dei Governi regionali e del sistema delle Amministrazioni locali) e come strumento di verifica della sua attuazione;
b) La Consulta della Sicurezza Stradale, come sede di confronto, proposta e valutazione sui contenuti, sui programmi attuativi e sui risultati del Piano, da parte delle associazioni di categoria, delle parti sociali, delle associazioni etc.

Attraverso queste strutture vengono assicurate le condizioni organizzative e i supporti tecnici necessari per promuovere e gestire la concertazione e il partenariato. Il Piano è inoltre dotato di strumenti tecnici (rete degli archivi dati statistici)

a)Il Sistema di misure per il monitoraggio cioè parametri, standard e indicatori che consentono a tutte le amministrazioni e agli Enti che partecipano all'attuazione del piano di analizzare lo stato e l'evoluzione dlla sicurezza stradale e soprattutto di individuare i fattori di rischio presenti in una determinata area o in un determinato comparto della mobilità.

b)Il repertorio degli interventi sulla sicurezza stradale(internet) di soluzioni e interventi misure e progetti per il miglioramento della sicurezza stradale corredato di dati sui costi, sui risultati raggiunti, sulle procedure adottate a servizio dei tecnici e dei decisori delle Amministrazioni locali e degli Enti gestori di reti e servizi di trasporto stradale.

c)Il Rapporto annuale sullo stato di attuazione del Piano e cioè l'illustrazione di ciò che è stato realizzato nell'anno e di come siano evolute le condizioni di sicurezza stradale.

Pertanto in virtù di quanto sopra espresso,quale rsp territoriale FLG associazione facente parte della Consulta Nazionale essendomi prodigata già da qualche anno nel sollecitare Enti e Amministratori nel territorio le quali negate interazioni pongono dubbi sulla legalità sia delle procedure che dei progetti finanziati, nonchè responsabilità degli stessi sui risultati negativi cui l'Umbria vanta purtroppo una terza posizione nazionale, auspico si cambi direzione attivando nell'immediato le esatte e lecite procedure senza ulteriori speculazioni d'informazione e discutibili attività di autoreferenzialità politiche a cui spetterebbe invece il garantire il buon amministrare del bene pubblico.

Mancinelli Mary
resp FLG Umbria-sentinelle
presidente FISICO (Fondazione Italiana Sicurezza della Circolazione)
www.flg.it

1 commento:

  1. e questo che loro vogliono,per loro fare lezioni di guida sicura all'autodromo/i e con qualche lezioni di traffico alle scuole pensano che il loro obbiettivo è risolto è chiuso.Ma i signori non hanno capito che ancora ce gente che non si accontenterà dei loro programmi!

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