venerdì 26 settembre 2014

LA FINE DI UNA FERROVIA DOVE SONO STATI INVESTITI CENTINAIA DI MILIONI

NELLA EX FERROVIA CENTRALE UMBRA UNA VOLTA VI ERA LA CORRENTE ELETTRICA POI TOLTA QUINDI SONO STATI COMPERATI TRENI A GASOLIO PER SVOLGERE IL SERVIZIO E NE SONO STATI COMPERATI PIU' DEL DOVUTO ED INFATTI ALCUNI SONO STATI NOLEGGIATI PER ANNI, POI SONO STATI SPESI I SOLDI PER CHIUDERE PIU' PASSAGGI A LIVELLO . QUINDI SI SONO SPESI SOLDI PER RIFARE IL BINARIO DOVE FOSSE POSSIBILE AUMENTARE LA VELOCITA' DEI TRENI.
QUINDI SI SONO SPESI CENTINAIA DI MILIONI DI EURO PER DUE RADDOPPI FERROVIARI . IL PRIMO CESI --- TERNI , MAI ENTRATO IN FUNZIONE MENTRE IL SECONDO ERA QUELLO CHE PRIMA DOVEVA COLLEGARE LE DUE STAZIONI FERROVIARIE PERUGIA S. ANNA - FONTIVEGGE STAZIONE FS. QUESTO PROGETTO E' STATO CAMBIATO POICHE' L'ALLORA SINDACO SCELSE DI FARE  IL MINIMETRO' RITENENDOLO , INSPIEGABILMENTE , MIGLIORE DEL COLLEGAMENTO FERROVIARIO. PER NON PERDERE QUESTO FINANZIAMENTO SI FIRMARONO DEGLI ACCORDI CON IL MINISTERO DICHIARANDO CHE INVECE DEL COLLEGAMENTO FRA LE DUE STAZIONI SI RADDOPPIAVA LA LINEA FERROVIARIA PERUGIA S. ANNA PONTE SAN GIOVANNI . PECCATO CHE QUESTO RADDOPPIO SIA INUTILE POICHE' SE IL RADDOPPIO SERVIVA PER EFFETTUARE UN TRENO OGNI 10 MINUTI , QUESTO ERA POSSIBILE FARLO SENZA RADDOPPIO COME DIMOSTRATO DAL 2002 CON EUROCHOCOLATE DOVE INCROCIANDO I CONVOGLIA A PISCILLE SI POTEVANO FARE I TRENI OGNI 10 MINUTI PER OGNI SENSO DI MARCIA . VENIVA REALIZZATO UN PRIMO TRATTO A SE DALLA PUNTA SCAMBI DELLA STAZIONE DI PERUGIA S. ANNA FINO VICINO ALLA FERMATA DELLA PALLOTTA, IL TUTTO PER NON PERDERE I FINANZIAMENTI . QUEL TRATTO , CON LA RELATIVA FERMATA DELLA PALLOTTA , VENIVA INAUGURATO I PRIMI MESI DEL 2004 . E LI RIMANEVA FINO AD OGGI , LA DOMANDA SPONTANEA CI SARANNO ANCORA QUI 19 MILIONI DI EURO ? .
QUINDI VENIVA DECISO DI RIELETTRIFICARE LA FERROVIA PER POTER FAR VIAGGIARE I TRENI ELETTRICI . PER QUESTO MOTIVO VENIVANO ACQUISTATI 4 TRENI ELETTRICI MINUETTO DEI QUALI NE VIAGGIA UNO SOLO PERCHE' GLI ALTRI SONO SERVITI COME PEZZI DI RICAMBIO VISTO CHE I FORNITORI DI UMBRIA MOBILITA' AVANZANO PIU' DI 30 MILIONI DI EURO. DI FATTO ANCORA DEVE ESSERE FINITO IL RADDOPPIO E LA LINEA AREA . MANCANO I SOLDI PER RIFARE LA GALLERIA DI SANGEMINI E DI FATTO DA MESI VENGONO  EFFETTUATI DEI TRASBORDI CON AUTOBUS . IN CONCLUSIONE TUTTI QUESTI MILIONI DI EURO A CHE COSA  SONO SERVITI ? LA POLITICA LA MAGISTRATURA E CHI DEVE CONTROLLARE COME VENGONO SPESI I SOLDI PUBBLICI DOVE SONO FINITI IN QUESTI ANNI ?



giovedì 18 settembre 2014

PATRIMONIO REGIONALE

L'assessore regionale Fabio Paparelli ha illustrato in Prima
Commissione il Programma di politica patrimoniale per il triennio 2014/2016. Il Piano, che punta alla “valorizzazione economica, funzionale, ambientale, paesaggistica e culturale dei beni immobiliari regionali”, prevede la revisione della normativa regionale di riferimento, l'attivazione del portale
'Vetrina immobiliare', il Banco della Terra, l'analisi della situazione
degli ex complessi ospedalieri e del patrimonio ex Anas e Fcu. Nel dibattito particolare attenzione è stata dedicata all'archivio deposito della
Regione a Solomeo. La Commissione vi effettuerà un sopralluogo il 24 settembre.     (Acs) Perugia, 18 settembre 2014 – L'assessore regionale Fabio
Paparelli ha illustrato in Prima Commissione, presieduta da Oliviero Dottorini, il Programma di politica patrimoniale per il triennio 2014/2016. Il Piano, che verrà approvato in una delle prossime sedute della Commissione, punta alla “valorizzazione economica, funzionale, ambientale, paesaggistica e culturale dei beni immobiliari regionali”. Nel dibattito che si è sviluppato dopo l'illustrazione dell'assessore, particolare
attenzione è stata dedicata alla situazione del magazzino di Solomeo, in cui si trova l'archivio deposito della Regione. La Commissione, accogliendo una
richiesta del consigliere Andrea Lignani Marchesani (FdI), ha deciso di effettuarvi un sopralluogo il 24 settembre prossimo. L'assessore Paparelli, nell'illustrare il Piano triennale, ha
sottolineato come “il primo obiettivo che ci poniamo è la revisione della normativa regionale di riferimento, perché quella attuale è datata e mette Sviluppumbria, a cui spetta la gestione del patrimonio,
nell'impossibilità di fare efficaci azioni di marketing”. Il problema principale, per l'assessore Paparelli, sono i tempi troppo lunghi, visto che attualmente “dalla manifestazione di interesse all'alienazione passano almeno due
anni. Per questo i risultati delle alienazioni ottenuti fino ad ora non sono stati all'altezza delle aspettative. Il nostro scopo è quello di arrivare a
forme di vendita più snelle ed efficienti, con sistemi di aste on-line sul modello di ebay”. “Nei prossimi mesi – ha proseguito Paparelli - saremo in condizioni di attivare il portale, sviluppato da Sviluppumbria, chiamato 'Vetrina immobiliare', dove tutti i beni immobiliari oggetto di valorizzazione
sono stati catalogati e fotografati, e per ognuno sarà possibile trovare i dati catastali e di mercato. Con questo le operazioni di marketing saranno molto più efficaci”. Il direttore generale di Sviluppumbria, Mauro Agostini, anche lui presente alla seduta della Commissione, ha spiegato che la Vetrina immobiliare “sarà pronta per novembre, e inizialmente riguarderà 25-30 beni tra i più appetibili”. Per Agostini si tratta di un “vero e proprio salto di qualità, che consentirà di far girare la Vetrina sul sito di Sviluppumbria, su quello istituzionale della Regione e sul costituendo portale del Turismo”. Paparelli ha proseguito dicendo che “già da quest'anno, il primo del piano triennale, siamo in condizione di
chiudere la partita della razionalizzazione degli uffici della Regione: lo abbiamo fatto a Perugia con un risparmio di circa 800mila euro di affitti, lo faremo nei prossimi mesi a Terni con un risparmio previsto tra il 15-20 per cento”. Altro elemento importante per Paparelli “è il Banco delle Terra, il cui regolamento è stato preadottato dalla Giunta e ora è al vaglio del Cal, che lo esaminerà nella seduta di domani. In merito all'archivio deposito di Solomeo – ha fatto sapere l'Assessore - abbiamo ricevuto una disdetta e
gli uffici stanno procedendo a valutare le manifestazione di interesse di chi propone alla Regione immobili in affitto, così da risparmiare sugli attuali 159mila euro di canone per i 5mila metri quadri dell'attuale.
Utilizzeremo il trasloco anche per risistemare l'archivio deposito”. Paparelli ha anche affrontato il tema degli ex complessi ospedalieri di Monteluce, Foligno e Città di Castello “che sono entrati nella disponibilità regionale. Per Città di Castello la prima asta pubblica è andata deserta e ora è in corso la seconda che parte da una nuova base d'asta. Per quanto riguarda i
beni ex Anas – ha detto - le case cantoniere trasferite a titolo definitivo alla Regione Umbria dall'Agenzia del Demanio sono 29, di cui 20 in provincia
di Perugia (di cui 9 date in concessione, 2 utilizzate dalla Provincia e 9 inutilizzate) e 9 in quella di Terni (di cui 2 in concessione, 4 utilizzate dalla Provincia e 3 inutilizzate). Il programma triennale prevede che, prima dell'alienazione, gli immobili vengano offerti in comodato gratuito ai
comuni che hanno piani coerenti per la programmazione di sviluppo della nostra Regione, garantendone la manutenzione ordinaria e straordinaria. Per quanto riguarda i beni ex Fcu sono stati dati in concessione gratuita a Umbria Tpl, gestore del trasporto ferroviario, che è demandato a fare direttamente la valorizzazione, ma il ricavato deve essere reinvestito nel miglioramento della infrastruttura ferroviaria”. Su questi temi è intervenuto il presidente della Commissione, Oliviero Dottorini, che, dopo aver stigmatizzato il ritardo con cui il regolamento
del Banco della terra è arrivato al Cal, ha proposto, sulla scia di quanto fatto nel Lazio, di “mettere le ex case cantoniere a disposizione delle associazioni per circuiti turistici di qualità, preannunciando anche la presentazione di un ordine del giorno in materia”. Dottorini ha anche chiesto informazioni specifiche sull'ospedale di Città di Castello, per
il quale il Comune non ha espresso richieste di interesse ne progetti, e per il campeggio di Città di Castello, la cui concessione verrà rinnovata ai fini della emanazione di un bando. Damiano Stufara (Rifondazione comunista) ha sottolineato l'importanza di individuare i beni da inserire nel Banco
della Terra, e ha chiesto notizie su alcuni beni come il Caicocci ad Umbertide.
Per Renato Locchi (Partito democratico) “l'unico ex ospedale che è stato valorizzato è quello di Monteluce, visto che servivano fondi per completare il polo unico” e ha sottolineato l'importanza di un “equilibrio” nelle diverse situazioni per tutelare tutti i cittadini, ricordando come la valorizzazione sia legata alle scelte dei Comuni. Per Manlio Mariotti (Partito democratico) è necessaria “una forte cabina di regia che coordini gli interventi previsti nel programma triennale, per evitare di perdere tempo. Siamo di fronte ad un documento importante, che per la prima volta fornisce una catalogazione complessiva dei beni della Regione, che però cade in un momento di forte crisi economica”. Si è poi sviluppato un dibattito sul deposito di Solomeo. Per Andrea Lignani Marchesani “c'è una parte di magazzino destinata ad archivio regionale molto ben tenuta, ma altre parti sono in completo degrado. Inoltre alcune pubblicazioni potrebbero essere utilizzate e non lasciate lì a rovinarsi. Propongo un sopralluogo della Commissione”. Massimo Monni (Nuovo centrodestra) ha chiesto di prendere in considerazione
“l'esternalizzazione per la gestione dell'archivio della Regione,  visto che lo fa l'80
per cento degli enti”, chiedendo un rendiconto preciso e complessivo di quanto si spende attualmente. L'assessore Paparelli ha detto di voler “scegliere
la soluzione più conveniente per la Regione”, sottolineando il problema dei tempi (“il contratto di Solomeo scade il 30 settembre”) e che “presto potremmo avere a disposizione un bene di nostra proprietà”. Per Manlio Mariotti “la priorità è l'utilizzo di un locale regionale” e per questo si è detto disponibile a portare in Consiglio un ordine del giorno che vada in questo senso”. DMB/ link alla notizia:

giovedì 11 settembre 2014

LA EX FERROVIA CENTRALE UMBRA VERSO IL DECLINO

NEGLI ULTIMO 10 ANNI TUTTI GLI ENTI PUBBLICI HANNO DIMOSTRATO DI NON TENERE AL FUTURO DELLA EX FERROVIA CENTRALE UMBRA SPRECANDO CENTINAIA DI MILIONI DI EURO PER RENDERE LA FERROVIA IMPRODUTTIVA E VICINO ALLA CHIUSURA , BASTI PENSARE AI SOLDI SPESI PER L'AMMODERNAMENTO DEL BINARIO DELLE STAZIONI DEI TRENI DIESEL , DEL FALSO RADDOPPIO FERROVIARIO PERUGIA S. ANNA PONTE SAN GIOVANNI, DOVE DOPO DIECI ANNI DALLA FINE DEI LAVORI DEL TRATTO PERUGIA S. ANNA - PALLOTTA I LAVORI NON SONO PIU' RIPRESI E NELLA BOZZA DEL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI SI LEGGE ( 19 MILIONI DI EURO IL COSTO E L'INTERVENTO IN CORSO DI REALIZZAZIONE  , FINANZIATO EX LEGGE 211 ; MA IN UMBRIA E' POSSIBILE CHE VENGANO BUTTATI VIA I SOLDI PUBBLICI PER ANNI E NESSUNO DICA NIENTE ?
E LE FORSE POLITICHE NON SI INTERESSANO DI QUESTI PROBLEMI ? FORSE PERCHE' LA FERROVIA NON PORTA VOTI

lunedì 8 settembre 2014

INIZIANO A VENIRE I NODI AL PETTINI

SI INIZIANO A SCOPRIRE LE MARACHELLE  DELLA PRECEDENTE AMMINISTRAZIONE IN FATTO DI SPESE SUPERFLUE CHE COMUNQUE RIPIANAVANO I CITTADINI CON LE TASSE .

martedì 20 maggio 2014

IL COMUNE DI PERUGIA VA SEMPRE AL MASSIMO

            Controllo caldaie,  bollino blù e porchetta per tutti.

                                           I perugini pagano 3 volte.

In questo periodo di campagna elettorale, nel corso degli innumerevoli banchetti “offerti” alla cittadinanza, gli amministratori comunali ancora in carica ricordano ai “cari elettori” che   trasparenza e partecipazione saranno la guida per le prossime politiche sulla città dove la “porchetta condivisa”, sarà uno dei pilastri del futuro governo di Perugia.

Maestri nell’ elaborazione di oscuri e vessatori Regolamenti che con la tanto sbandierata condivisone non hanno nulla a che vedere , i nostri amministratori hanno in realtà sistematicamente violato  principi di trasparenza e partecipazione. Già alcuni mesi fa ci siamo occupati del bollino blù che ogni proprietario di un impianto termico deve pagare per poter autocertificare la conformità delle caldaie e della spesa di ben 3.089.000 di euro (delibera 115/12) posta a carico dei cittadini per i relativi accertamenti. In questi ultimi giorni raccogliamo sgomenti i gridi d’allarme di tante persone che, pur essendosi comportati da “onesti contribuenti” , si sono trovati a dover resistere alle contestazioni dei tecnici della Itagas, società che si è aggiudicata la gara d’appalto per il controllo delle caldaie a Perugia.

Abbiamo così ricevuto segnalazioni di bollettini con non meglio precisate “somme dovute” nonostante la regolarità degli impianti;   di “comunicazioni di controllo” mai arrivate ai destinatari; di ricorsi alle associazioni di consumatori. Un accurato pieghevole recapitato mesi fa alle famiglie perugine non accennava minimamente  al rischio di subire le vessatorie penalità previste dal Regolamento  per la gestione dei controlli su gli impianti termici (delib. Del C.C. n.27 del 7.02.2011). Il Regolamento prevede infatti che  un impianto domestico - se pur in piena regola con tutte le disposizioni- possa essere ugualmente  multato di € 100 solo perché gli “ispettori” potrebbero rilevare  che l’adeguamento  è stato tardivo  rispetto alla data di avviso dell’ispezione. Naturalmente, gli avvisi di controllo ( su carta intestata del Comune , ma sottoscritta solo  dal responsabile di Itambiente) sono arrivati con precisione chirurgica: nel mese di marzo molti perugini hanno appreso che gli impianti avrebbero dovuto essere in regola “sin da gennaio”.

Ma Itambiente ha la primaria esigenza di “fare cassa” (analogamente al Comune di Perugia)  per cui l’Ispettore si trasforma in esattore ed il vessato cittadino paga tre volte:

1) Paga perché il Comune esternalizza il controllo con intenti lucrativi (delibera 115/12);

2) Paga perchè a Perugia il bollino blù vale  €10 , mentre i bollini blù, controllati sempre da Itagas,  a Roma costano € 5,54 e nella provincia di Venezia €7,20;

3) Paga perché, nonostante l’impianto sia a norma all’atto di ispezione, “avrebbe dovuto essere a norma” prima dell’ispezione (ma senza che nessuno ne fosse stato informato).

Alla luce di tutto ciò, come dimenticare il modus procedendi già ampiamente collaudato dal Sindaco Boccali e dalla sua Giunta e che ricorda fortemente i casi T-Red e Tosap neutralizzati a furor di popolo?

Il Movimento 5 Stelle avvierà per la città di Perugia un processo di cambiamento che porrà il cittadino al centro dei processi decisionali; mediante patti di collaborazione con i suoi abitanti, realizzerà un’amministrazione condivisa, trasparente, leale; un processo di innovazione  ove,  in luogo della “porchetta condivisa”,  subentri "l’amministrazione condivisa"; dove, al posto degli  “ispettori” arrivino i  “facilitatori”, i “collaboratori”. Il Movimento Cinque Stelle ha un solo alleato: il cittadino!

Avv. Cristina Rosetti
Candidata portavoce Comune di Perugia
MoVimento 5 Stelle Perugia

PROPOSTA CAMBIAMO NOME DA UMBRIA MOBILITA' A MINIMETRO'


PER IL MINIMETRO' IL COMUNE DI PERUGIA TROVA RISORSE PER UN MILIONE DI EURO IN PIU' E NON RIESCA A TROVARE 500 MILA EURO ANNUI PER I SERVIZI AI CITTADINI DEL COMUNE DI PERUGIA VI E' UNA BELLA DIFFERENZA FRA QUANTA GENTE TRASPORTA IL MINIMETRO' E QUELLA TRASPORTATA DA UMBRIA MOBILITA' SPERIAMO CHE CHI VA A VOTARE SI RICORDI DELLE INNUMEREVOLI PRESE IN GIRO DI QUESTI ANNI , BILANCI CHIUSI CON ATTIVO E DIVIDENDI MAI PRESI DAGLI ENTI PROPRIETARI MENTRE , APPENA ENTRA L'INDAGINE DELLA PROCURA IL BILANCIO CHIUDE CON QUASI 8 MILIONI DI PASSIVO , SPERIAMO DOPO LE ELEZIONI DI SAPERE LA VERITA'










sabato 1 marzo 2014

LETTERA APERTA AL SINDACO DI PERUGIA

AI CITTADINI BISOGNA DIRE TUTTA LA VERITA' SU QUANTO RIGUARDA GLI SPRECHI DELLA SUA GESTIONE E NON PRENDERLI IN GIRO COME STA' FACENDO PER QUANTO RIGUARDA IL MINIMETRO' . DA UNA PARTE SI DICHIARA CHE IL CONTRATTO DI SERVIZIO CHE IL COMUNE PAGHERA' ALLA MINIMETRO' SARA' SEMPRE MENO ANNO PER ANNO MENTRE DALL'ALTRA PARTE SI AUMENTANO ANNO PER ANNO IL COMPENSO PER IL MANCATO INTROITO DEI BIGLIETTI INFATTI NEGLI ULTIMI ANNI FINO AL 2012 IL COMPENSO ERA INTORNO AL MILIONE E DUECENTO MILA EURO MENTRE SOLO PER IL PRIMO TRIMESTRE 2013 GLI E' STATA DELIBERATA LA MODICA CIFRA DI EURO UN MILIONE E CENTO SESSANTAMILA EURO SE TANTO MI DA TANTO NEL 2013 LA CIFRA PER IL MANCATO INTROITO SARA' DOPPIA RISPETTO AGLI ALTRI ANNI. CARO SINDACO SAREBBE OPPORTUNO ED ONESTO AMMETTERE CHE LA REALIZZAZIONE DI DETTA OPERA E' STATO UN ERRORE BASTA GUARDARE LE CIFRE , SE VENGONO VIDIMATI 7,700 BIGLIETTI GIORNALIERI E CONSIDERANDO CHE LA MAGGIOR PARTE DEI VIAGGIATORI FA IL VIAGGIO DI ANDATA E RITORNO IL CONTO E' PRESTO FATTO I VIAGGIATORI CHE PRENDONO GIORNALMENTE IL MINIMETRO' SONO 3.800 DI FRONTE AD UNA POPOLAZIONE DEL COMUNE DI PERUGIA DI OLTRE 160 MILA ABITANTI , FATE VOI IL CONTO DI QUALE FALLIMENTO SI PARLA

I TAGLI CHE LA NUOVA SOCIETA' SARA' COSTRETTA A FARE

E' NATURALE CHE BUS ITALIA SIA VENUTA PER FARE UN UTILE NESSUNO VIENE AD INVESTIRE SOLDI SU UNA SOCIETA' IN PERDITA E QUINDI FARA' QUELLO CHE GLI ENTI PUBBLICI IN QUESTI ANNI NON HANNO FATTO PER QUANTO RIGUARDA I SERVIZI .
LA REGIONE LE PROVINCE I COMUNI DOVREBBERO ESSERE I PRIMI A FARE MEA CULPA POICHE' NEL 2003 DICEMBRE E' STATO APPROVATO IL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI CON DELLE REGOLE PRECISE CHE PERO' NON SONO MAI STATE RISPETTATE ANZI OGNUNO PUR DI ACCONTENTARE POCHI CITTADINI HANNO EMANATO SERVIZI CHE SAPEVANO BENISSIMO CHE SAREBBE STATA UNA RIMESSA DI DENARO E CHE ANDAVANO CONTRO  LE LINEE GUIDA DEL PIANO REGIONALE DEI TRASPORTI .
DA MARZO IN POI GLI ENTI PUBBLICI LASCERANNO CARTA BIANCA ALLA NUOVA SOCIETA' DI FRONTE A DEI TAGLI DEI SERVIZI MOLTO IMPORTANTI ED AD UN AUMENTO DELL'ORARIO DI LAVORO DEI DIPENDENTI. IN PRATICA UNA PREVISIONE POTREBBE ESSERE CHE SE UN SERVIZIO NON ASSICURI UN MINIMO DI 20 PERSONE TRASPORTATE QUESTO SERVIZIO VADA TOLTO . SPERO CHE QUESTA MIA PREVISIONE SIA ERRATA MA HO MOLTI DUBBI . QUANDO CARI CITTADINI ANDRETE A VOTARE RICORDATEVI DI QUELLO CHE VI HANNO FATTO E FINO AD OGGI DOVE ERA L'OPPOSIZIONE ?